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Albertobaldazzi

Un’Italia da riformare

20 Giugno 2014, 21:11pm

Pubblicato da albertobaldazzi

Italian head coach Cesare Prandelli (L) speaks at Mario Balotelli during awards ceremony of Uefa Euro 2012 soccer Final, Spain vs Italy, at Olympic Stadium, Kyiv, 1 July 2012. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI Italian head coach Cesare Prandelli (L) speaks at Mario Balotelli during awards ceremony of Uefa Euro 2012 soccer Final, Spain vs Italy, at Olympic Stadium, Kyiv, 1 July 2012. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

I Tg di venerdì 20 giugno - Mentre per le riforme istituzionali i Tg di serata illuminano una strada oramai ampia e ben delineata, per l’Italia del calcio il torrido pomeriggio brasiliano ha denotato che c’è molto da cambiare. I Tg delle 19 arrancano dietro la contemporanea partita contro la Costa Rica, che in apertura di edizione vede gli azzurri sotto di un goal. Sarà così anche al 94°; non resta che attaccarsi alla “giornata no”, e sperare che martedì prossimo contro l’Uruguay si vedano in campo 11 giocatori, magari gli stessi, ma “diversi”. I telegiornali dell 20 sono segnati dallo sconfrorto diffuso. “Italia da dimenticare” (Tg1), “Delusione Azzurra” (Tg5). Anche Mentana fa il tifoso deluso e dedica alla sconfitta del calcio un titolo, seppure in ultima posizione: “Italia inguardabile”.

L’altra “Italia inguardabile”, quella della palude istituzionale e della politica bloccata, proprio oggi riceve una boccata d’ossigeno con la notizia degli emendamenti trasversali concordati tra maggioranza , Lega e Forza Italia per la riforma del Senato (apertura per Tg3 e secondo titolo per Tgla7). La conferenza stampa della Ministra Boschi e la corsa a dichiararsi soddisfatti dei centristi e di FI attestano che con ogni probabilità il 3 luglio tutto andrà liscio a Palazzo Madama, come nei voleri primigeni del regista Matteo Renzi. I dettagli mancano, ma la riforma ci sarà. Sul suo carro rischia di non salire Beppe Grillo, perché giunto in ritardo all’appuntamento. Quello di mecoledì con il Pd potrà spostare qualcosa, ma non più di tanto. Nei titoli per Tg2 e soprattutto Tg3 la protesta di Cinque Stelle; se le parole hanno un valore e la forma anche, è indicativo sottolineare lo scoramento del Movimento che, come un amante che si sente tradito, rivendica dal Pd la fedeltà in un rapporto che non ha mai voluto iniziare. “Renzi scelga: o noi o Berlusconi”, riprende il titolo del Tg3.

L’Italia è da rifomare anche per quel che riguarda il fisco; alta per tutti l’anteprima dei provvedimenti sulla semplificazione, con la spedizione al domicilio dei contribuenti del modello 730. Anche Tg5 applaude: “Rivoluzione del fisco semplice”, è il suo titolo. Le testate cugine di Cologno Monzese proprio non ce la fanno a dare adeguato spazio a questo ulteriore successo di Renzi.

Berlusconi compare nei titoli per Tg1, Tg3 e TgLa7 per il rischio che corre dopo gli ulteriori attacchi di ieri alla Magistratura all’udienza napoletana del processo Lavitola: perdere i benefici dell’affidamento ai servizi sociali. Per Mediaset niente titoli, ma immancabile la difesa-attacco di Giovanni Toti, che parla di un ex premier cui verrebbe impedito di esprimere il proprio pensiero, alquanto acido, come a qualsiasi altro cittadino. La questione che Toti non tocca è che questo particolare cittadino è un condannato in via definitiva che ha provvisoriamente perso anche i diritti di elettorato passivo ed attivo e che è stato bonariamente inviato ai servizi sociali dal Tribunale di Sorveglianza di Milano con alcune prescrizioni, tra cui quella di non sparare sui giudici.

Il caso Brembate continua ad essere presente su tutti e altissimo su Mediaset. Scommettiamo che da lunedì prossimo non sarà più così, visto che l’Auditel di ieri dimostra che la bolla dei super ascolti di inizio settimana è stata oramai riassorbita. Segnaliamo una buona ricostruzione degli sviliuppi delle indagini su Tg5, mentre TgLa7 continua ad interrogare ed interrogarsi sulla scarsa correttezza della politica e del mondo della comunicazione, entrambi lanciatisi come avvoltoi sul piatto ricco della cronaca criminale. Che il Garante della Privacy abbia protestato, lo hanno saputo solo i teleutenti del Tg2 di ieri sera. Che l’Ordine dei Giornalisti stia valutando violazioni deontologiche per accanimento mediatico e morbosità dell’informazione, non lo ha saputo e non lo saprà mai nessuno.

Alberto Baldazzi

Dati auditel dei TG di giovedì 19 giugno 2014 Tg1 - ore 13:30 3.620.000, 21,25% ore 20:00 5.252.000, 25,56%. Tg2 - ore 13:00 2.677.000, 16,67% ore 20:30 1.810.000, 7,86%. Tg3 - ore 14:30 1.924.000, 13,58% ore 19:00 1.509.000, 9,91%. Tg5 - ore 13:00 3.041.000, 18,76% ore 20:00 4.079.000, 19,69%. Studio Aperto - ore 12:25 2.414.000, 19,19% ore 18:30 806.000, 6,61%. Tg4 - ore 11.30 521.000, 7,83% ore 18:55 581.000, 3,82%. Tg La7 - ore 13:30 525.000, 3,14% ore 20:00 1.339.000, 6,41%.

Fonte:www.tvblog.it

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